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La Parola

Dunque, riprendendo l’argomento “angelo del Signore = Dio”, possiamo dire che Dio e l’angelo del Signore, visti nei passi del VT di cui ai primi due studi, sono la stessa cosa o, meglio, che sono due modi diversi per indicare una stessa realtà; oppure si può dire che sono due forme usate dalla Scrittura per ridurre la Deità a uno stato “personale”, cioè di persone, perché noi non siamo in grado di comprendere cosa sia la Deità ma possiamo intuirne qualcosa se ci viene presentata in forma “personale”. Proprio per questo motivo il NT ci presenta la Deità sotto forma “personale” e ci parla, quindi, di Padre Figlio SpiritoSanto. Tuttavia bisogna tenere presente che, dice Paolo, tutta la Deità è presente in Cristo, cosi’ come il Padre è “tutta” la Deità, cosi’ come lo Spirito Santo è “tutta” la Deità.

Chi è la Parola? Cos’è la Parola? I filosofi antichi avevano intuito qualcosa elaborando la filosofia del Logos.
Giovanni ci dice che la Parola è diventata carne ed ha abitato per un tempo fra di noi (Giovanni 1, 14). E sta parlando del Gesù che ha abitato fra gli uomini.

Poco prima, nel v. 1, Giovanni aveva scritto Nel principio era la Parola.
Genesi ci parla anch’essa del “principio”.
Se Genesi ci parla del principio allora noi dovremmo trovarcela, la Parola, visto che Giovanni dice che c’era.
E in effetti c’era, Genesi è chiara in questo. Eccola:
Dio disse: “Sia luce!”. E luce fu.
Dicendo “Sia luce!”, Dio ha creato la luce. E nello stesso modo ha creato tutte le altre cose.
Dio ha creato tutte le cose “parlando” cioè usando la Sua Parola. Dio è spirito, Lui non fa le cose con le mani, Lui le fa con la Sua Parola.
Possiamo forse dire che si tratta di due persone distinte? Certamente no! Assolutamente no! E’ Dio stesso a usare la stessa Sua Parola per creare. Dio rimane UNO.
Noi esseri umani, materiali, usiamo le nostre mani per creare le cose, tutto quello che noi facciamo lo facciamo con le mani: ma forse che le mie mani sono una persona distinta da me? Dire “le mani di Alfredo hanno fatto” o dire “Alfredo ha fatto” significa dire esattamente la stessa cosa con due espressioni diverse, significa indicare una stessa persona e non due persone diverse.

Ancora due espressioni diverse per indicare una stessa realtà: Parola = Dio e angelo del Signore = Dio.
Ma allora dobbiamo dire – e qualche commentatore in effetti lo dice – che “l’angelo del Signore”, dei passi del VT visti nei primi due studi, “è la seconda persona della Trinità”?.
Certamente no! Si tratterebbe solo di un nuovo tentativo di definizione, e quindi di delimitazione, di Dio.
Innanzitutto per un semplice motivo: la Bibbia non parla mai di trinità ma parla di Deità (l’unico passo è quello di Colossesi 2,9) e se la Bibbia non usa la parola “trinità” deve avere i suoi motivi, anche se noi non li conosciamo.
Inoltre, quando la Bibbia ci vuol dire della presenza di Cristo in qualche fatto del Vecchio Testamento ce lo dice apertamente, come è il caso di I Corinzi 10, 4 dove Paolo dice … bevevano alla roccia spirituale che li seguiva e questa roccia era Cristo.

Ma certamente non era Gesù di Nazareth. Era il Cristo.
Possiamo dire che era Dio stesso? Certamente si! E Paolo dice più volte (Tito 2, 13 / Romani 9, 5 / Filippesi 2, 7 / Colossesi 2, 9) che Cristo è Dio
Certamente questo è uno dei passi biblici “strani”, come quelli di Genesi ed Esodo visti più sopra, passi che non “definiscono” in modo netto che “cosa” sia la Deità, come sia costituita.
Il vero “unto di Jahweh” (= Cristo di Jaweh) sarebbe apparso fra gli uomini alla “pienezza dei tempi”; figura di esso fu David e i re suoi discendenti, ma solo in Gesù di Nazareth avrebbe abitato fra gli uomini. Si tratta dunque di … chiamiamola persona, o spirito, o come vogliamo … e che soltanto Giovanni ci aiuterà un pò a capire … e che era preesistente fin dall’inizio, “nel principio”, cioè quando ancora niente era esistente.
Paolo non distingue in modo netto fra Gesù di Nazareth e quel “qualcuno” che era in lui, Gesù di Nazareth non aveva in sé uno spirito simile a quello che tutti noi abbiamo, aveva “qualcuno” ben diverso dal nostro spirito e che Giovanni chiama la P
arola.

Poiché, dunque, in Cristo abita Dio egli è chiamato Dio da Paolo, il quale non distingue, come farà invece Giovanni dicendo che la Parola, cioè Dio stesso, si è fatta carne ed ha abitato per un tempo fra gli uomini.

In conclusione, pertanto, possiamo tranquillamente dire che Dio è uno, non vi sono più dei ma vi sono più modi con i quali Egli si manifesta agli uomini; e ciò allo scopo di rendere l’uomo più capace di capire qualcosa di Lui.
E’ certamente più facile per me avere una qualche comprensione di un Padre che vuol indicare la via per arrivare a Lui mandando Suo Figlio, un figlio tutto speciale, e servendosi di una terza persona, chiamata Spirito Santo, per influenzare e guidare la mia vita con una presenza costante.
E’ invece più difficile pensare a una Deità non definita in modo netto, ma questa è la realtà: noi non siamo in grado di “comprendere”, cioè “contenere nella nostra testa”, il Creatore di tutto.
A volte è necessario non pretendere di spiegare tutto, dobbiamo accontentarci di quello che possiamo cogliere dalla Bibbia, anche se, diciamo per necessità evangelistiche, siamo tentati di spiegare tutto a chi ci ascolta.

Tag(s) : #Versetti strani nella Bibbia
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